Quando siamo in preda all’attacco di fame nervosa che tipo di cibi desideriamo? Da un punto di vista nutrizionale ci sono cibi sani e cibi calorici. Il cervello emotivo ci fa desiderare con urgenza i cibi calorici. Il cibo bilanciato e sano non colma il falso senso di fame. Dolci, cibi pronti da consumare, biscotti, coppe di gelato sono comfort foods.
Ognuno di noi ha degli alimenti che predilige. Tutti abbiamo i nostri comfort foods che ricerchiamo con maggior energia in situazioni di stress, ansia, tensione o altri stati emotivi che ci disturbano.
Sono cibi che ci coccolano e che possiedono specifiche proprietà organolettiche. Per esempio sono ricchi di zuccheri raffinati che danneggiano il nostro organismo. I comfort foods hanno un significato affettivo e hanno un potere di conforto. Affogando il cucchiaio nel gelato della nostra marca preferita crediamo di dimenticare le nostre ansie e i dispiaceri della vita. Come mai senza rendercene conto finiamo un intero pacco di biscotti? Cosa succede in noi? La risposta è nella fame emotiva per cui tendiamo a mangiare in maniera quasi automatica.
C’è differenza tra mangiare le proprie emozioni e coccolarsi mangiando qualcosa di goloso? Si! Al rientro a casa, dopo una stressante giornata di lavoro, concedersi un piccolo piacere e volersi bene rappresenta una coccola. L’alimento desiderato rappresenta una piccolo vizio da concederci quando il ricorso al cibo non è una tappa obbligatoria. Ma cosa succede quando il cibo diventa un’anestetizzante? Che in realtà stiamo mangiando le nostre emozioni. Ci nascondiamo dietro un falso senso di fame che non riesce a farci gustare ciò che mangiamo.
La dipendenza da comfort foods ci priva della capacità di mangiare con consapevolezza. Mangiando automaticamente crediamo che il pacco di patatine risolverà i problemi. Confidiamo che l’ennesima porzione di torta ci renderà migliore nella nostra relazione con gli altri. Siamo convinti che il comfort food ci renda meno arrabbiati, tristi o annoiati. Ci allontaniamo così dal vero problema che ci affligge e non siamo in grado di affrontarlo correttamente.
I cibi che ci coccolano creano un sollievo temporaneo. Dopo lasciano in noi autosvalutazione, sensi di colpa e tanta tristezza. A differenza di quanto pensiamo rischiano di innescare un circolo vizioso pericoloso. Quando quella porzione di torta o il pacco di biscotti non rappresentano una vera coccola peggiorano lo sconforto iniziale. Averli mangiati è solamente l’ennesima sconfitta per noi.
Non dobbiamo rispondere alle nostre emozioni con il cibo. Dobbiamo essere in grado di utilizzare anche altre forme di conforto che generano uno stato d’animo più sereno. Nei momenti di stress leggiamo un libro, ascoltiamo della musica, cuciniamo, andiamo a fare shopping, a correre al mare. Non rifugiamoci nel cibo calorico. Quando un’attività è realmente di conforto permette di essere in grado di affrontare la situazione, di gestire e affrontare la nostra vita.