Esame Di Stato Psicologia Chieti
Esame Di Stato Psicologia Chieti
PREPARATI ALL’ESAME DI STATO PSICOLOGIA CON NOI
Prepara l’Esame di Stato psicologia a Chieti, ecco una raccolta delle tracce precedenti
I PROVA
2018 – I sessione – Giugno
2017 – II sessione – Novembre
2017 – I sessione – Giugno
2016 – II sessione – Novembre
2016 – I sessione – Giugno
2015 – II sessione – Novembre
2015 – I sessione – Giugno
2014 – II sessione – Novembre
2014 – I sessione – Giugno
2013 – II sessione – Novembre
2013 – I sessione – Giugno
2012 – II sessione – Novembre
2012 – I sessione – Giugno
2011 – II sessione – Novembre
2011 – I sessione – Giugno
II PROVA
2018 – I sessione – Giugno
2017 – II sessione – Novembre
2017 – I sessione – Giugno
2016 – II sessione – Novembre
2016 – I sessione – Giugno
III PROVA
2018 – I sessione – Giugno
2017 – II sessione – Novembre
2017 – I sessione – Giugno
2016 – II sessione – Novembre
2016 – I sessione – Giugno
I PROVA
2018 – I sessione – Giugno
Il candidato/la candidata illustri, anche attraverso l’opera dei diversi autori, l’influenza dei fattori cognitivi e ambientali sullo sviluppo del linguaggio, evidenziando anche quali variabili possono compromettere tale sviluppo.
2017 – II sessione – Novembre
Il candidato descriva le differenze fra attenzione e coscienza attraverso teorie e/o autori di riferimento su tale argomento, con l’integrazione di riflessioni critiche personali.
2017 – I sessione – Giugno
Il candidato/la candidata, con riferimento alle emozioni, illustri:
1) una teoria e/o un filone di ricerca
2) i principali costrutti e variabili presi in considerazione dalla teoria e adottati nella ricerca
3) un contesto al quale la teoria o i risultati della ricerca possono essere applicati.
2016 – II sessione – Novembre
Il candidato, in riferimento alla psicologia come scienza empirica, illustri il metodo sperimentale indicandone gli aspetti fondamentali, i punti di forza e di debolezza rispetto agli altri metodi e gli ambiti di applicazione all’interno della società.
2016 – I sessione – Giugno
il candidato con riferimento ad una teoria a sua scelta sul tema
dell’apprendimento, illustri:
– i lineamenti generali della teoria scelta;
– i piu’ significativi autori di riferimento;
– i principali costrutti e variabili presi in considerazione dalla teoria;
– un contesto (clinico, evolutivo, sociale, organizzativo, di ricerca) al
quale la teoria scelta puo’ essere applicata o un fenomeno che la teopria scelta e’ in grado di spiegare.
il candidato prenda in considerazione esplicitamente tutti i punti indicati nell’ordine specificato.
2015 – II sessione – Novembre
una teoria recente sull’apprendimento e le differenze con quelle precedenti
2015 – I sessione – Giugno
memoria.
non estratte: linguaggio, emozione.
2014 – II sessione – Novembre
il candidato esponga i seguenti punti:una tipologia di metodo in psicologia,il concetto di campione e di variabili,l’ analisi dei dati statistica in psicologia: descrittiva, correlazionale, causale.
Non estratte: percezione visiva, attenzione e coscienza.
2014 – I sessione – Giugno
comportamento prosociale, teorie, costrutti e variabili.
Non estratte: decisione, condizionamento operante.
2013 – II sessione – Novembre
estratta:
- apprendimento
non estratte:
- motivazione
- linguaggio
2013 – I sessione – Giugno
Il candidato/a esponga una teoria o un modello a sua scelta nell’ambito delle emozioni, illustrando: lineamenti generali teoria/modello, autori principali, variabili e costrutti, un ambito applicativo (clinico, evolutivo, organizzativo, di ricerca) o un fenomeno che il modello possa spiegare.
Non estratte memoria e percezione
2012 – II sessione – Novembre
Tema estratto
MOTIVAZIONE (costrutti,variabili e ambiti applicativi)
non estratti
COMUNICAZIONE (costrutti,variabili e ambiti applicativi)
EMOZIONE (costrutti,variabili e ambiti applicativi)
(grazie a Stefania per le informazioni)
2012 – I sessione – Giugno
traccia estrattail linguaggio
non estrattecomunicazione e attenzione.
Particolarità: non erano interessati alla definizione…non volevano gli autori in generale ma solo quelli inerenti alla teoria approfondita e per quanto riguarda gli ambiti applicativi ne andava scelto solo uno (tra clinica, evolutiva, sociale e ricerca) e illustrato rispetto alla teoria di riferimento scelta.
Tempo di svolgimentodella prova: 2 ore.
Le prossime due prove si svolgeranno verso la metà di luglio e vicine.
(grazie a Serena per le informazioni)
2011 – II sessione – Novembre
ESTRATTA
Il candidato/a esponga una teoria sul tema dell’APPRENDIMENTO, illustrando:
– i lineamenti generali della teoria e gli autori più significativi
– i principali costrutti e le variabili prese in considerazione
– i risvolti applicativi
NON ESTRATTE
Il candidato/a esponga una teoria sul tema della percezione, illustrando:
– i lineamenti generali della teoria e gli autori più significativi
– i principali costrutti e le variabili prese in considerazione
– i risvolti applicativi
Il candidato/a esponga una teoria sul tema dell’attenzione, illustrando:
– i lineamenti generali della teoria e gli autori più significativi
– i principali costrutti e le variabili prese in considerazione
– i risvolti applicativi
2011 – I sessione – Giugno
Tracce specifiche non disponibili, gli argomenti riguardavano:
- Estratta: MOTIVAZIONE: teoria di riferimento, relativi costrutti e variabili, autori significativi, ambiti applicativi
- Non estratte: Pensiero/ragionamento
- Linguaggio o Attenzione (argomento preciso non disponibile)
anche per questi temi veniva chiesto: teoria di riferimento, relativi costrutti e variabili, autori significativi, ambiti applicativi
II PROVA
2018 – I sessione – Giugno
Il candidato/la candidata elabori un progetto di intervento nell’ambito delle manifestazioni di disagio legate ad una specifica forma di dipendenza. si richiede di elaborare il progetto indicando:
– una breve descrizione della problematica di dipendenza scelta
– i destinatari dell’intervento
– la funzione dello psicologo
– gli obbiettivi da raggiungere
– la metodologia e gli strumenti di intervento da utilizzare
– i metodi per la verifica dell’efficacia dell’intervento proposto.
Il candidato/la candidata prenda in considerazione esplicitamente tutti i punti indicati nell’ordine specificato.
2017 – II sessione – Novembre
Il candidato elabori un progetto di intervento in uno dei seguenti ambiti:
• Prevenzione dei fattori psicologici disfunzionali alla base dei disturbi dell’alimentazione nella prima infanzia
• Prevenzione dei fattori psicosociali patologici alla basa della ludopatia
• Prevenzione dei burn-out in un’azienda con dipendenti ad alto rischio di stress
• Prevenzione dei fattori psicologici e relazionali alla base della dislessia
Relativamente all’ambito prescelto, il candidato indichi:
• Una breve descrizione della problematica
• Gli obbiettivi da raggiungere
• Le fasi e i tempi di realizzazione del progetto
• La metodologia e gli strumenti di intervento da utilizzare
• Eventuali criticità.
2017 – I sessione – Giugno
Il candidato/la candidata elabori un progetto di intervento in uno dei seguenti ambiti:
– prevenzione del disagio in età adolescenziale;
– prevenzione dello stress lavoro-correlato;
– promozione della salute psicologica e psicosomatica
– riabilitazione cognitiva in ambito neuropsicologico
relativamente all’ambito prescelto, il candidato/la candidata indichi:
– una breve descrizione della problematica
– gli obbiettivi da raggiungere
– le fasi e i tempi di realizzazione del progetto
– la metodologia e gli strumenti di intervento da utilizzare
– eventuali criticità.
2016 – II sessione – Novembre
TRACCIA UNICA ALBO A
Il/La candidato/a elabori un progetto di intervento a scelta tra i seguenti:
1. affidamento familiare o a casa famiglia.
2. prevenzione e trattamento del mobbing nei contesti organizzativi.
3. dipendenza da web in età adulta.
4. riabilitazione di un disturbo neuropsicologico di natura visuospaziale.
Relativamente alla problematica sopra indicata indichi:
a) una breve descrizione della problematica stessa;
b) la popolazione destinataria dell’intervento;
c) il modello teorico di riferimento;
d) gli obiettivi da raggiungere;
e) le fasi, le risorse e i tempi di realizzazione del progetto;
f) la metodologia e gli strumenti di intervento da utilizzare;
g) i metodi per la verifica dell’efficacia dell’intervento proposto;
h) eventuali criticità relative agli strumenti proposti e procedure deontologiche da tenere presenti.
Il/La candidato/a prenda in considerazione esplicitamente tutti i punti indicati, nell’ordine specificato.
2016 – I sessione – Giugno
il candidato elabori un progetto di intervento in uno dei seguenti ambiti: 1 – prevenzione del disagio psicologico in eta’ evolutiva
2 – promozione del benessere organizzativo
3 – promozione della salute psicofisica nell’adulto o nell’anziano
4 – riabilitazione neuropsicologica.
relativamente ad una problematica a scelta indichi: a – una breve descrizione della problematica scelta b – la popolazione destinataria dell’intervento
c – il modello teorico di riferimento
d – gli obiettivi da raggiungere
e – le fasi, le risorse e i tempi di realizzazione del progetto
f – la metodologia e gli strumenti di intervento da utilizzare
g – i metodi per la verifica dell’efficacia dell’intervento proposto
h – eventuali criticita’ relative agli strumenti proposti e procedure deontologiche da tenere presenti.
il candidato prenda in considerazione esplicitamente tutti i punti indicati nell’ordine specificato.
III PROVA
2018 – I sessione – Giugno
Traccia “Psicologia del lavoro”
Una nota multinazionale del settore farmaceutico, nei top 10 della nota classifica World’s Best WorkPlaces dal 2015, aprirà un nuovo centro produttivo in Polonia e, a tale scopo, contatta la World Talent, una società di Head Hunting, per ricevere aiuto nella ricerca e selezione di 5 figure manageriali che dovranno iniziare il loro periodo di prova a partire da gennaio 2019.
Il/la candidato/a, immedesimandosi nello/a psicologo/a referente per la World Talent del processo selettivo suddetto, strutturi le diverse fasi del processo selettivo, dal reclutamento fino all’intervista finale con il Direttore Generale di filiale, esplicitando metodi e strumenti che intende adottare.
Traccia “Neuropsicologia”
In un Servizio di valutazione e riabilitazione giunge, su indicazione del medico curante, un uomo adulto di 68 anni che, sette anni dopo un grave trauma cranico – risoltosi dopo alcune settimane dalla data dell’incidente d’auto che lo aveva causato – ha cominciato a lamentare difficoltà di memoria associate ad episodi depressivi. L’uomo, accompagnato al servizio dai familiari conviventi (moglie e figlio), riferisce in prima persona circa questi stati di amnesia e di caduta del tono dell’umore, che sono a loro volta confermati dai familiari. La storia personale e clinica del paziente evidenzia una situazione coniugale e familiare stabile e serena, una storia lavorativa pregressa altrettanto stabile ma da poco conclusasi (quiescenza l’anno precedente) e assenza di patologie importanti, fatta salva la ‘parentesi clinica’ dipesa dal trauma cranico che lo aveva allettato per alcune settimane sette anni prima, e che all’epoca era stata caratterizzata da eminegligenza spaziale, da difficoltà di equilibrio e postura per circa un mese dopo il trauma, e da difficoltà di attenzione accompagnata ad alcuni episodi di emicrania per circa un paio di mesi dopo il trauma, tutti sintomi completamente regrediti dopo tre mesi dall’incidente, al punto che l’uomo era potuto regolarmente tornare alle propria attività.
Le difficoltà di memoria e gli episodi depressivi risultano invece essere emersi in modo progressivo nell’ultimo anno e, a detta dell’interessato e dei suoi familiari, destano preoccupazione perché sembrano minare il senso di autosufficienza e la capacità di far fronte alla quotidianità dell’uomo.
Il/la candidato/a delinei un piano di valutazione e di eventuale intervento proponendo gli strumenti che ritiene più appropriato adottare per approfondire il quadro e formulare delle strategie di intervento clinico, argomentando e motivando adeguatamente circa le scelte operate.
Traccia “Psicologia dello sviluppo”
Francesca è una bambina di 7 anni che frequenta la II elementare. I suoi genitori si sono separati da 1 anno. Al momento della separazione, la madre — Anna – si è trasferita con la figlia in un paese che si trova a 30 km dalla residenza coniugale/familiare dove vive ancora il padre di Francesca. Attualmente la bambina vive con la madre, che si trova al 6° mese di gravidanza, e con il suo nuovo compagno. Spesso, in questa casa, c’è anche il figlio di 9 anni del nuovo compagno di Anna.
La madre si rivolge ad una psicologa manifestando la sua preoccupazione per la figlia. Al colloquio, si presenta con il suo nuovo compagno e riferisce che la figlia attua comportamenti aggressivi e rabbiosi nei suoi confronti, a scuola litiga spesso con le compagne di classe e si distrae, ha avuto alcuni episodi di enuresi notturna. La madre attribuisce queste manifestazioni della figlia ad un condizionamento attuato dal padre della bambina che, a suo avviso, le mette contro la figlia parlandole male di lei. Per avvalorare questa sua ipotesi dice che la figlia quando va dal padre a fine settimana alternati, tende a non voler tornare da lei la domenica sera e, quando arriva a casa, piange dicendo che avrebbe desiderato rimanere a casa del padre. La signora aggiunge che riesce a tranquillizzare la figlia facendola addormentare al lettone con lei e che non sa attribuire ad altri fattori il malessere della figlia, specie adesso che si è ricostruita una nuova famiglia in cui regna un clima di serenità. Anna, da mesi, comunica con il padre della figlia esclusivamente tramite messaggi telefonici in quanto, a suo dire, “è impossibile parlare con lui”. La psicologa effettua un colloquio con il padre il quale nega qualsiasi tipo di condizionamento sulla figlia e dice che Francesca, a suo parere, ha sofferto molto per la loro separazione ed anche per aver cambiato casa e paese; conferma la mancanza di comunicazione con l’ex moglie che attribuisce alla “mancanza totale di fiducia” che lui ha nei suoi confronti. Quando sta con lui, la figlia è tranquilla e molto affettuosa.
Sulla base di quanto esposto il/la candidato/a indichi sinteticamente:
- un piano di valutazione proponendo gli strumenti che ritiene più appropriato adottare per inquadrare il caso;
- quali altre informazioni sarebbero necessarie per effettuare un inquadramento del caso più completo;
- la diagnosi psicologica della situazione complessiva con riferimento: alla sintomatologia della bambina, alle dinamiche psicologiche e relazionali interessate, ai criteri adottati per l’effettuazione della diagnosi psicologica;
- se ritiene necessario un trattamento psicologico, la formulazione di un’ipotesi di intervento indicando le motivazioni della scelta effettuata.
Traccia “Psicologia clinica”
Giorgia, 45 anni, chiede un colloquio psicologico in quanto da circa sei mesi si sente molto giù di umore, piange spesso, non ha voglia di uscire con le amiche, nutre dubbi sul suo rapporto con il marito, teme di non essere più capace di prendersi cura del figlio di 14 anni, secondogenito. Al colloquio si presenta curata nell’abbigliamento e nell’igiene personale. La signora dice che, anche se sta cosi male, sta continuando a fare tutto come prima (a casa, al lavoro aiutando il marito in un’impresa a conduzione familiare, con le amiche). Riferisce che si è sempre sentita “costretta” a prendersi cura degli altri. Si è sposata a 20 anni, si è sempre occupata della sua famiglia (marito e due figli) ed anche della madre che vive al piano di sotto della sua abitazione. Sua madre è costantemente presente nella sua vita, pretende di mangiare ogni giorno con loro, a pranzo e a cena, le chiede di accompagnarla in automobile ovunque (a fare la spesa, dalla parrucchiera, a controlli medici).
Giorgia dice che il marito è una “brava persona”, non le ha mai fatto mancare nulla, ma da circa un anno non prova più nessun desiderio nei suoi confronti. Descrive con grande affetto il figlio primogenito (24 anni) che da un anno e mezzo si è trasferito all’estero per lavorare.
Isuoi genitori si sono separati quando lei aveva 10 anni e i rapporti tra i due sono sempre stati molto conflittuali. Per un periodo di circa due anni non vide più il padre che si risposò con un’altra donna. Ricorda che avrebbe desiderato molto andare al suo matrimonio ma le fu impedito dalla madre la quale le parlava sempre male del padre accusandolo di averli abbandonati. Successivamente Giorgia riprese rapporti molto positivi con il padre, deceduto improvvisamente un anno fa per arresto cardiaco.
Nel descrivere il suo rapporto con la madre, dice che si è sempre sentita trattata male: la madre la offendeva, le diceva che era “stupida e incapace” e che somigliava al padre.
Sulla base di quanto esposto il/la candidato/a indichi sinteticamente:
- un piano di valutazione proponendo gli strumenti che ritiene più appropriato adottare per inquadrare il caso;
- quali altre informazioni sarebbero necessarie per effettuare un inquadramento del caso più completo;
- la diagnosi psicologica della situazione complessiva con riferimento alla sintomatologia della signora, alle dinamiche psicologiche interessate e ai criteri adottati per l’effettuazione della diagnosi psicologica;
- se ritiene necessario un trattamento psicologico, la formulazione di un’ipotesi di intervento indicando le motivazioni della scelta effettuata.
2017 – II sessione – Novembre
Psicologia clinica
Francesca è una ragazza di 22 anni, fa l’estetista ed è fidanzata da 2 anni circa con un ragazzo di circa 10 anni più grande di lei. Il ragazzo è tossicodipendente e la loro relazione è molto contrastata in famiglia, oltre ad essere molto burrascosa. La loro storia è caratterizzata da mille peripezie, sempre in bilico fra l’illegalità della condizione del fidanzato (che la maltratta, soprattutto nei periodi di astinenza, la tradisce apertamente con altre donne, la espone a rischi portandola con sé dagli spacciatori, le impone di dargli soldi per l’acquisto della droga) e il suo ingenuo innamoramento con la continua fiducia di farcela. Francesca ha sempre creduto, però, di poter essere capace di far uscire il ragazzo dalla dipendenza da eroina. Da circa un anno ha iniziato ad avvertire sintomi fisici (bruciori di stomaco, nausea continua, conati di vomito) per i quali si è inizialmente rivolta al il medico di base che però non ha trovato alcun riscontro organico, inviandola quindi in consulenza psicologica. Al primo colloquio, Francesca confessa che, contemporaneamente ai sintomi fisici, ha iniziato a non mangiare, è molto dimagrita, si sente continuamente debole e stanca, dorme male (difficoltà ad addormentarsi e insonnia prolungata), fa incubi continui, si sente nervosa, inquieta e irritabile. Francesca non ha precedenti psichiatrici né ha mai fatto uso di sostanze ed ha avuto sempre buona salute. A scuola andava abbastanza bene ed è contenta del suo lavoro. Descrive il rapporto con genitori e sorella (di 3 anni più piccola) come abbastanza sereno e tranquillo perché è sempre stata una brava ragazza, fino a quando ha iniziato a frequentare questo ragazzo. Da quel momento, a suo dire, i rapporti con tutti i familiari sono diventati molto conflittuali e tesi, e lei si sente infelice e arrabbiata al tempo stesso.
Il/la candidato/a, in relazione al caso descritto, indichi:
- Gli strumenti diagnostici da utilizzare per l’inquadramento del caso, l’analisi della domanda e delle problematiche alla base della struttura di personalità;
- La diagnosi funzionale della situazione complessiva con riferimento alla sintomatologia del soggetto e alle dinamiche psicologiche e familiari interessate;
- La formulazione di un’ipotesi di intervento
Psicologia dello sviluppo
Antonia ha 4 anni. La sua insegnante della scuola materna ha allentato i genitori perché da qualche tempo la bambina sta manifestando comportamenti ambivalenti. A volte, resta isolata e taciturna, non partecipa alle attività scolastiche, interagisce poco coni compagni, è passiva anche nelle attività ludiche, mangia poco perché dice che non ha fame. Altre volte, invece, è irrequieta, si aggrappa fisicamente alla maestra e non la vuole lasciare, piange se resta sola, cerca attivamente la maestra e ha vere e proprie crisi di pianto se non trova subito o la maestra non le risponde immediatamente. I genitori hanno tentato di inserirla in un’attività sportiva insieme ad altri bambini in piscina, ma Antonia non ci vuole andare, piange quando arriva in piscina e riesce a calmarsi solo se la madre o il padre sono fisicamente presenti e visibili per tutto il periodo dell’attività. La madre riferisce, in effetti, che la bambina ha attraversato dei periodi di insonnia, incubi e di pianti notturni, dopo qualche mese la nascita del fratellino.
Da qualche mese la madre (34 anni, igienista dentale presso un ambulatorio odontoiatrico) è tornata al lavoro dopo un periodo prolungato di maternità (nascita del secondo figlio poco più di un anno fa) e il padre, 37 anni, impiegato amministrativo, ha una seconda attività commerciale che lo impegna molto durante la giornata. Durante la settimana, Antonia sta prevalentemente con i nonni o con la baby-sitter. I genitori riferiscono che il rapporto coniugale è tranquillo. Il padre non sa spiegarsi perché la bambina si comporta in questo modo. Secondo la madre, invece, Antonia fa solo capricci e non capisce perché a scuola si sono allarmati in questo modo.
Il/la candidato/a, in relazione al caso descritto, indichi:
– I criteri e i principi generali di conduzione dei primi colloqui clinici con la famiglia e con la bambina
– Gli strumenti psicodiagnostici da utilizzare per l’inquadramento del caso e l’analisi del problema, soprattutto in relazione alle dinamiche familiari;
– L’analisi funzionale della situazione complessiva – La formulazione di un’ipotesi di intervento
Psicologia del lavoro
Nonostante l’attenzione e il controllo degli standard di sicurezza sul lavoro, un susseguirsi di incidenti mette in grave pericolo la vita di alcuni dipendenti di una grande società edilizia. La direzione, rilevato un aumento di casi di assenteismo, insicurezza e disturbi di varia natura tra cui irritabilità, insonnia e affaticamento tra gli operai, consulta uno psicologo per attuare un intervento di emergenza sulle conseguenze degli incidenti e per metter in atto un progetto finalizzato a limitare possibili effetti nocivi al benessere dei dipendenti in futuro.
Il/la candidato/a delinei un possibile progetto che da un lato possa rispondere all’emergenza e approfondire le ragioni del fenomeno, e dall’altro intervenire per limitare nel tempo gli effetti riscontrati.
2017 – I sessione
Traccia “Neuropsicologia”
R.S. è un uomo di 34 anni che ha riportato un trauma cranico in seguito a una caduta da un’impalcatura durante il suo lavoro. Dopo diversi mesi dall’incidente, durante un colloquio anamnestico presso un centro di riabilitazione neuropsicologica, i familiari di R.S. lamentano forti alterazioni dello stato emotivo e del comportamento di RS., mancanza di iniziativa, problemi di memoria e scarsa cura dell’igiene quotidiana. L’esame di RM ha mostrato piccole lesioni frontali anteriori, bilaterali.
Il/la candidato/a delinei l’inquadramento neuropsicologico di R.S. e indichi un possibile trattamento riabilitativo che possa portare al recupero funzionale del paziente.
Traccia “Psicologia clinica”
Luca, 25 anni, studente di ingegneria, chiede un colloquio psicologico perché da circa un anno ha crisi ricorrenti in cui si sente improvvisamente male con sudorazione accentuata, palpitazioni, vertigini, senso di costrizione alla gola, mancanza d’aria, dolore al petto, nausea e senso di svenimento, tanto da credere di essere sul punto di morire all’istante. Le crisi avvengono soprattutto di notte e, in particolare, quando è agitato e non riesce a prender sonno. Negli ultimi mesi le crisi sono diventate sempre più frequenti. Sono iniziate da quando è stato svegliato una notte perché il padre, cardiopatico da tempo, si è sentito male lamentando un forte dolore al petto, difficoltà a respirare e un forte dolore al braccio sinistro. Luca ha assistito alla morte del padre per infarto, sopraggiunta prima che arrivasse il 118. Da allora ha cercato di continuare la sua vita normale ma ha iniziato ad avere paura degli spazi affollati, come cinema e supermercati, e di restare solo, tanto che evita ormai luoghi pieni di gente e cerca sempre qualcuno che stia con lui.
Il/la candidato/a, in relazione al caso descritto, indichi:
– gli strumenti diagnostici da utilizzare per l’inquadramento del caso e l’analisi del problema;
– la diagnosi funzionale della situazione complessiva con riferimento alla sintomatologia del soggetto e alle dinamiche psicologiche interessate;
– la formulazione di un’ipotesi di intervento
Traccia “Psicologia del lavoro”
La direzione di una clinica privata ha riscontrato un’alta frequenza di assenteismo, bassa motivazione, difficoltà a lavorare in gruppo, ansia, irritabilità., insonnia e affaticamento negli addetti al reparto di malattie infettive. Viene consultato Io psicologo per comprendere il fenomeno e per progettare un intervento finalizzato a ricreare un gruppo di lavoro sereno e produttivo.
Il/La candidato/a delinei un possibile intervento che risponda a individuare le cause del fenomeno e a risolvere i problemi riscontrati.
Traccia “Psicologia dello sviluppo”
Giovanni è un bambino primogenito di 7 anni, ha una sorella di 14 mesi. Da un anno circa, il bambino ha iniziato a manifestare disagio in famiglia e con i compagni a scuola presentando i seguenti sintomi: difficoltà a prendere sonno, risvegli notturni continui, enuresi notturna, comportamento aggressivo a scuola con i compagni, difficoltà di attenzione e concentrazione, problemi di apprendimento e chiusura in se stesso, irritabilità generale, segni generali di tensione. Su segnalazione dell’insegnante, i genitori accompagnano il bambino al primo colloquio dallo psicologo scolastico. Nel colloquio familiare emergono contrasti fra i genitori da circa un anno, da quando cioè è nata la seconda figlia. La madre accusa il padre di aver iniziato a giocare a poker, di essere continuamente fuori casa ed ella stessa ha iniziato compulsivamente a mangiare di più e il medico di base le ha prescritto degli ansiolitici.
Il/la candidato/a, in relazione al caso descritto, indichi:
— gli strumenti diagnostici da utilizzare per l’inquadramento del caso e l’analisi del problema;
— la diagnosi funzionale della situazione complessiva con riferimento alla sintomatologia del bambino e alle dinamiche familiari;
— la formulazione di un’ipotesi di intervento.
2016 – II sessione – Novembre
Caso 1.
Dallo psicologo del Centro di Salute Mentale si presenta Francesco, un giovane di 24 anni laureando in discipline umanistiche.
Durante il colloquio, in cui presenta una mimica facciale e una pastura rigida, Francesco riporta di pensare continuamente alla sua paura che i genitori possano morire e, pur sapendo che ciò non è realistico nell’immediato, non riesce a distrarsi da tale pensiero reiterato. Tale situazione tende ad invalidare le sue capacità di concentrazione, attenzione e memoria, inficiando quindi la sua resa sia in ambito universitario che nell’ambito delle relazioni socio-affettive. Nel raccontare queste ultime, Francesco riporta il ripetersi di relazioni sentimentali intense e instabili, nelle quali passa da uno stato di estrema idealizzazione a uno di svalutazione completa, anche rispetto a sé stesso. Francesco comunica anche di aver sviluppato ultimamente delle problematiche inerenti al rapporto con il cibo.
II/la candidato/a illustri sinteticamente:
- i congruenti strumenti diagnostici da utilizzare per l’inquadramento del caso;
- se sia necessario avvalersi di consulenze specialistiche ed, eventualmente, di quali;
- l’ipotesi o le ipotesi diagnostiche relative alla sintomatologia presentata;
- il tipo di intervento ritenuto più idoneo, con particolare riguardo agli obiettivi finali.
Caso 2
Mario ha 8 anni e frequenta la terza elementare. Figlio unico, viene inviato al professionista psicologo da un neuropsichiatra infantile cui si rivolge la madre su segnalazione della scuola, per le difficoltà che crea in classe.
Padre 40 anni laureato e dipendente di una P.A., madre 37 anni laureata e libera professionista in uno studio di avvocati-commercialisti.
In fase di primo colloquio la madre riporta che leinsegnanti di Mario lamentano una irrequietezza che ostacola la concentrazione dei suoi compagni. Non riesce a stare seduto, gironzola per la classe, parlando agli altri bambini mentre stanno lavorando. Quando l’insegnante riesce a farlo stare seduto, giocherella con le mani e i piedi e lascia cadere oggetti sul pavimento. Non sembra mai sapere che cosa sta per fare, e improvvisamente può muoversi o agire in maniera stravagante.
Il comportamento di Mario è stato difficile fin da quando era piccolo, già a 4 anni era irrequieto, esigente e oppositivo. Alle più piccole frustrazioni seguivano violente azioni distruttive di oggetti e giocattoli. Dormiva sempre poco e si svegliava prima di tutti. Quando era piccolo, “saliva su qualsiasi cosa”, in modo particolare al mattino presto, quando si svegliava alle 05:00 e scendeva al piano di sotto da solo. I suoi genitori al risveglio trovavano il soggiorno e la cucina “demoliti”. La madre riferisce un episodio in cui si allontanò da casa e uscì in strada, ma fortunatamente fu salvato da un passante dal traffico della strada, Ha frequentato solo due anni di scuola materna per problemi di gestione da parte delle insegnanti.
Quando è in classe è incapace di partecipare ai giochi, perché non può aspettare il suo turno. Isuoi giochi sono disordinati e distruttivi, e sua madre non riesce a convincerlo a mettere le sue cose in ordine. Non ha interesse per la TV, non gli piacciono i giochi o i giocattoli che richiedono attenzione o pazienza. Non è molto richiesto dagli altri bambini, e quando è a casa preferisce stare fuori a giocare con il suo cane o andare in bicicletta.
Il/la candidato/a illustri sinteticamente:
- le aree da indagare e gli ulteriori dati da raccogliere;
- gli strumenti diagnostici di cui ci si potrebbe avvalere per raccogliere i dati al punto 1;
- l’ipotesi o le ipotesi che si possono avanzare per spiegare le difficoltà del bambino;
- il tipo di intervento ritenuto più idoneo;
- le eventuali risorse di rete psico-sociale da attivare.
Caso 3
L’ASL-Azienda Sanitaria Locale di Utopia fa richiesta di un intervento ad una “Society di Consulenza di Psicologia Organizzativa” per affrontare le difficolta che stanno emergendo in varie equipe di lavoro sia in diversi reparti ospedalieri che in servizi territoriali caratterizzate da: un’alta conflittualita, incomprensioni e differenze di obiettivi personali e di team.
Tutti fattori che ostacolano l’efficienza lavorativa e l’efficacia negli outcome.
L’ASL, negli anni passati, aveva gia effettuato interventi formativi ma non hanno sortito effetti.
Il/la candidato/a indichi.
- le caratteristiche specifiche dell’intervento che si pensa sia necessario attuare;
- che tipo di metodologia d’indagine e d’intervento penserebbe di utilizzare;
- quali strumenti diagnostici intende utilizzare (descriverli e motivare la scelta);
- di quali tecniche d’intervento intende avvalersi (descriverle e motivare la scelta).
Caso 4
Ad un servizio di Neuropsicologia viene inviato da un neurologo un uomo di 52 anni che ha subito un trauma cranico 30 giorni prima e presenta marcate alterazioni del comportamento e dell’emotività. Ad esempio, i1 paziente in alcuni momenti si mostra collaborante, mentre in altri rifiuta di parlare con i medici e addirittura con i familiari. Durante attivita quali la fisioterapia paziente si distrae spesso, orientandosi verso stimoli irrilevanti e spostando la conversazione in corso su argomenti non attinenti. Altre difficoltd emergono quando it paziente deve organizzare e pianificare la sua routine quotidiana, sottostimando chiaramente l’impatto del trauma subito sul suo funzionamento globale.
Il/la candidato/a descriva:
- gli obiettivi della valutazione neuropsicologica che svolgerebbe;
- quali prove (test e/o batterie) utilizzerebbe per approfondire il caso, motivandone la scelta;
- le ipotesi circa la/le funzione/i cognitiva/e compromessee, anche in relazione ai principali modelli teorici;
- le eventuali proposte riabilitative.
2016 – I sessione
Caso 1
Andrea 6 an ragazzo di 30 anni che giunge al Centro di Salute Mentale della citta in cui vive accompagnato dalla moglie Chiara. La moglie riferisce che tre settimane prima, durante le vacanze estive net paese d’origine della sua famiglia, Andrea è stato vittima di un evento sismico, in seguito al quale soffre di un marcato malessere generale, caratterizzato da sogni ricorrenti associati all’evento, frequente tachicardia, crescente irritabilità e difficolta di addormentamento. La moglie, non presente sul luogo al momento dell’evento, si dice motto preoccupata per il fatto che Andrea,
prima molto attivo socialmente, ora non mostra interesse nei confronti ne dei familiari ne degli amici e in alcune occasioni si è rifiutato.
Andrea interviene durante l’incontro riportando di aver percepito, nei giorni precedenti, il mondo circostante come “distante” e “sfumato”, sensazione the aveva provato in poche altre occasioni in passato. Andrea riporta inoltre di sentirsi colpevole per non aver protetto i suoi genitori, i quali hanno riportato lievi lesioni, e di non ricordare bene l’accaduto.
Sulla base di quanta esposto il/la candidato/a indichi sinteticamente:
1) l’ipotesi diagnostica, specificando i criteri e gli elementi che ritiene fondamentali nella determinazione dell’ipotesi stessa;
2) altre informazioni da rilevare per effettuare un più completo inquadramento del caso, sia dal punto di vista diagnostico che della comprensione dei problemi esistenti;
3) di quali strumenti psicodiagnostici si avvarrebbe;
4) le indicazioni terapeutiche che paiono pin opportune.
Caso 2
- 6 un bambino di 9 anni, frequenta la quarta elementare. Le sue maestre hanno allertato i genitori: in alcuni momenti della mattinata F. si assenta, guarda le finestre dell’aula, ha atteggiamenti oppositivi e ha difficolta a stare al passo con i compagni.
I genitori decidono quindi di rivolgersi, insieme a F., in un Centro di consulenza Psicologica. Durante il colloquio, essi riferiscono che il bambino da circa due mesi e riluttante ad andare a scuola poiché le maestre lo puniscono ingiustamente, è diventato più appiccicoso e infantile nei confronti della madre; dopo un brutto sogno” ha richiesto di dormire con i genitori. padre dice che entry spesso in conflitto con il fratello pin piccolo e si mostra con lui scostante. La madre rivela la sua intenzione di separarsi per una crisi di coppia, tale intenzione non è condivisa dal marito. Spesso in situazioni di lite lei esce di casa per rientrarvi dopo alcune ore.
Durante il colloquio individuale con to psicologo, il bambino appare triste, tende a sottostimarsi, mentre su episodi successi a scuola da una parte si mostra forte e protettivo dall’altra si colpevolizza. F. non dimostra avere problemi cognitivi.
Dopo una decina di minuti chiede di poter vedere i genitori. Con il consenso dello psicologo, apre la porta della stanza, scorge i suoi genitori e chiude immediatamente la porta per proseguire tranquillamente il colloquio con lo psicologo.
II/la candidato/a illustri sinteticamente:
1) l’ipotesi o le ipotesi che si possono avanzare per spiegare le difficoltà del bambino;
2) eventuali altri dati necessari per avvalorare l’ipotesi o le ipotesi di cui al punto 1;
3) di quali strumenti diagnostici ci si potrebbe avvalere per raccogliere i dati di cui al punto 2;
4) se sia necessario avvalersi di consulenze specifiche o specialistiche ed, eventualmente, di quali;
5) il tipo di intervento ritenuto pin idoneo;
6) le eventuali risorse di rete psico-sociale da attivare.
Caso 3
Il signor BG, di 70 anni, giunge all’osservazione clinica per una sintomatologia ansioso-depressiva associata da circa 12 mesi a soggettiva sensazione di ridotte performance cognitive. Coniugato, BG ha due figli e vive con la moglie. Ha insonnia da difficoltà di addormentamento e risvegli precoci. Il paziente non ha precedenti anamnestici di rilievo ad eccezione di una sintomatologia ansioso-depressiva da circa 3 anni, per la quale non ha eseguito visite specialistiche. L’esame neurologico è negativo. La RMN encefalo mostra una modesta atrofia cerebrale simmetrica parietale e temporale. Il signor BG lamenta una sensazione di incertezza, inadeguatezza ed eccessivo impegno nei compiti usuali, con astenia. La moglie segnala l’insorgenza di difficoltà nell’uso di strumenti, sporadiche dimenticanze della collocazione di oggetti di uso comune, difficoltà nel ricordare i nomi delle cose ed un evitamento di situazioni sociali (feste in famiglia, ecc).
Durante la valutazione il paziente appare collaborante, tranquillo, con modesta labilità emotiva. Dalla somministrazione di una batteria di test standardizzati emerge una prestazione deficitaria (PE=0) al test delle 15 parole di Rey e al test dell’aprassia costruttiva, mentre ai limiti inferiori della norma (PE=1) la prestazione al test di Corsi. Al MMSE ottiene un punteggio di 26/30, all’ADL e IADL risulta autonomo. L’NPI risulta positivo per ansia, depressione e apatia.
Il/la candidato/a illustri sinteticamente:
1) l’ipotesi o le ipotesi diagnostiche coerenti con il quadro clinico emerso dalla valutazione neuropsicologica, in un’ottica di diagnosi differenziale;
2) eventuali altri dati necessari per avvalorare l’ipotesi o le ipotesi di cui al punto l;
3) se sia necessario avvalersi di consulenze specialistiche ed, eventualmente, di quali;
4) una proposta di intervento.
Caso 4
Una nota catena alberghiera apre un nuova struttura nel Centro Sud, con un ampio spazio adibito a sala congressi. Il Direttore del Personale, tra le varie figure professionali, ricerca con urgenza 3 Addetti alla Reception, da inserire nell’organico.
Oltre ai servizi specifici di accoglienza, il Receptionist dovrà provvedere alla prenotazione delle camere, alla loro assegnazione all’arrivo dei clienti e a svolgere funzioni amministrativo-contabili: gestire la cassa e tutte le pratiche per la partenza del cliente.
Il Direttore, data l’urgenza, commissiona ad uno Psicologo, consulente di una Società di Selezione, la ricerca di una rosa di sei candidati ideali che lui stesso provvederà poi a selezionare, tramite colloquio, prima dell’assunzione.
Il candidato indichi le varie fasi del processo di selezione che dovrà svolgere lo Psicologo, i metodi e gli strumenti da utilizzare per la valutazione psicoattitudinale
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